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Selenyj Jar, il destino ha scelto. Dalle memorie di Valentino Di Franco 9° Rgt. Alpini

12,00

Informazioni aggiuntive

Autore

ISBN 9791281176003
N. Pagine 180

Descrizione

A Selenyj Jar, il destino ha scelto l’ultimo reduce, Valentino Di Franco del 9° Rgt. Alpini, 108^ battaglione L’Aquila, divisione «Julia». Di Franco nel volume racconta l’intervento italiano in Unione Sovietica durante la Seconda guerra mondiale soffermandosi sui temi  della ritirata, delle condizioni ambientali proibitive, del cattivo rapporto con i tedeschi e di un equipaggiamento ed armamento non adeguati, dei dispersi, con le tristi conseguenze per decine di migliaia di famiglie. Ancora oggi, dopo ottant’anni, ci sono famiglie che non hanno smesso di cercare una piastrina, una sepoltura, un ricordo tangibile.  In un certo senso le «Penne mozze» di Russia, la cui immagine è fissata per sempre in un ultimo scatto in bianco e nero in uniforme, per sempre giovani, ancora oggi parlano ai loro discendenti. Di Franco che sarebbe potuto facilmente svanire per sempre come tanti  in un punto ignoto fra la «valle della morte» e Krinitschnaja, è tornato pagando un enorme prezzo, solo per una serie di circostanze fortuite. 

Il volume può essere diviso in tre parti. I primi cinque capitoli forniscono al lettore una serie di elementi sufficienti per comprendere il quadro storico. La seconda parte del volume è incentrata su Valentino di Franco con varie chiavi di lettura. Dalla comprensione del substrato antropologico e culturale delle genti di montagna d’Abruzzo di allora, quel mondo patriarcale da cui Di Franco proviene, si passa poi alla sua esperienza in Unione Sovietica, Selenyj Jar e il ruolo svolto di capo arma, al suo rientro in Abruzzo e alla «sua» guerra, fino ai giorni nostri. 

La terza e ultima parte del libro è costituita da una serie di contributi di esperti sui temi toccati nell’esposizione. Il testo è arricchito da un notevole corredo fotografico, sia d’epoca che restaurato e ricampionato, una nutrita sezione di mappe e carte militari, anche tedesche e sovietiche, fra cui una in particolare inedita.

Arricchisce la valenza dell’opera la prefazione della Professoressa Maria Teresa Giusti, una delle maggiori storiche sui temi della Campagna di Russia.

Il libro ha vinto la XX edizione del Premio letterario nazionale “Alpini per sempre” per la categoria storico-saggistica!