Le associazioni ambientaliste contro la nuova strada per i Prati di Tivo: serve un vero piano per la montagna

da | Feb 7, 2025 | Ambiente, In evidenza | 0 commenti

Le associazioni ambientaliste lanciano un appello per un confronto aperto sul modello di sviluppo delle aree montane, con particolare riferimento all’ipotesi della Strada panoramica ai Prati di Tivo. L’iniziativa segue l’annuncio del Presidente della Provincia di Teramo che ha rilanciato l’idea di un collegamento diretto tra il casello autostradale dell’A24 di Colledara – San Gabriele e i Prati di Tivo. Secondo quanto emerso, il nuovo progetto prevedrebbe un tracciato a quota più bassa rispetto alla proposta del 2021, utilizzando in parte percorsi già esistenti. Tuttavia, non è ancora chiaro il percorso definitivo, e si teme che possa riproporre un vecchio tracciato che attraverserebbe aree di grande valore paesaggistico, trasformandole in un mero corridoio di transito.
Un progetto calato dall’alto?
Le associazioni denunciano l’assenza di un vero processo partecipativo. “Prima di discutere di una nuova infrastruttura, bisognerebbe coinvolgere gli operatori locali, le associazioni, i cittadini e gli enti territoriali”, affermano i promotori dell’appello. “Senza un dibattito aperto, si rischia di compromettere il futuro della montagna teramana senza una strategia chiara”. Esistono anche preoccupazioni legate alla conservazione del patrimonio storico e naturalistico. La Valle Siciliana è stata per secoli un importante snodo di collegamento e conserva emergenze archeologiche e paesaggistiche di inestimabile valore, come la Selva degli Abeti, un relitto glaciale di grande importanza. Il timore è che la realizzazione della strada possa compromettere irrimediabilmente questi equilibri.
Altro nodo critico è l’investimento previsto. La sola progettazione preliminare della strada costerebbe 19,5 milioni di euro, fondi che potrebbero essere destinati a interventi più efficaci per il rilancio della montagna teramana. “Non è la viabilità il problema principale dei Prati di Tivo – spiegano le associazioni – ma la mancanza di un vero piano di sviluppo. Senza una strategia chiara, qualsiasi nuova infrastruttura rischia di alimentare un turismo mordi e fuggi, dannoso per l’ambiente e poco vantaggioso per l’economia locale”.

Quale futuro per la montagna teramana?
Gli ambientalisti sottolineano che l’idea di un collegamento veloce tra il casello di Colledara e i Prati di Tivo è irrealistica senza nuove infrastrutture invasive. Alcuni dei percorsi ipotizzati fanno già parte dell’Ippovia del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, un tracciato strategico per il turismo lento e sostenibile. Da qui la richiesta al Presidente della Provincia di avviare un tavolo di confronto per discutere non solo di viabilità, ma soprattutto di un piano concreto per la conservazione e valorizzazione delle aree interne. “Il vero problema non è come raggiungere i Prati di Tivo, ma cosa farne una volta arrivati – concludono le associazioni –. Il modello delle piste da sci è ormai superato dal cambiamento climatico. È ora di pensare a un futuro sostenibile per la montagna teramana”.

 

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