
Questi massi datati tra il VI sec. a.C e il III sec. d.C. sono stati lavorati dai Vestini forse come basi per fissare le strutture amovibili in legno di torchi a leva, utilizzati per pressare uva o altri frutti, per produrre bevande alcoliche da destinare prevalentemente ad uso rituale. Per vederli si può iniziare a Capestrano nella corte interna del Castello Piccolomini proseguire in direzione della chiesa di Santa Maria di Centurelli, sotto la cui tettoia c’è un monolite di fattura rudimentale databile tra i più antichi, trovato nei pressi del piccolo tempio dedicato ad Ercole, scoperto a 200 metri dalla chiesa e poi alla volta di Peltuinum, in cui spalle del tempio, c’è una piccola sorgente e sulla sinistra è visibile il piccolo monolite. Da Peltuinum si prosegue per San Nicandro, dove è esposto nel giardino pubblico del paese il monolite più noto.