Il Cherubino. Gli orafi Verna a Calascio

da | Dic 19, 2022 | Cultura materiale, Rubrica Cultura | 0 commenti

Dà gioia, luce, sorriso, vitalità e come tale il gioiello si esibisce, sicuri dell’ammirazione degli altri. Ma chi ha lo sguardo capace, per studio e sensibilità, di riconoscere i significati ancestrali delle nostre tradizioni, sa che il gioiello è anche depositario nei materiali, nella forma, nei colori, del potere di regalare fortuna e benessere, difendere dal male e per questo sua funzione apotropaica è un regalo sempre ben accetto. Lo sanno bene i fratelli Verna, Giampiero e Fabio, artigiani orafi di Pescara, con laboratorio e atelier in via Chieti, innamorati del loro lavoro e delle tradizioni che studiano e ricercano da anni, precisamente da trenta, con attenzione e passione le più nobili radici dell’arte orafa. Nasce così la biblioteca del gioiello, lo spazio Ars Eligii creato nell’atelier di Pescara, con oltre 4000 volumi. Di qui le avvincenti riproposizioni di gioielli abruzzesi del 1800 e, andando sempre più indietro, del 1700, del 1500 fino a quelli medievali e dell’età imperiale romana. 

Il forte legame con l’Abruzzo e il sentimento del potere misterioso della natura della nostra regione li ha spinti a scegliere come seconda sede, anzi come “luogo” privilegiato, Calascio, con la sua rocca che vive una dimensione ormai internazionale, nell’antica Baronia di Carapelle, territorio di signori e di pastori, all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, dove hanno creato un museo del gioiello e un laboratorio antico di oreficeria, in un contesto architettonico affascinante.Il laboratorio è una vera macchina del tempo dove i maestri lavorano come nel Seicento con strumenti tutti originali e perfettamente funzionanti: ricavano le forme sul metallo prezioso con l’archetto, poi le modellano con bulini che hanno secoli di vita, effettuano le saldature soffiando con una piccola canna di bronzo sulla fiammella di un lanternino ad olio, usano la cera d’api per realizzare piccole sculture a cera persa, l’osso di seppia come calco.

Per Fabio e Giampiero l’oreficeria deve aggiornarsi e produrre cose nuove. Al loro territorio hanno infatti dedicato un gioiello, lo hanno chiamato “Cherubino”: in esso sono contenuti la natura, l’arte e la storia di Calascio, perché la racchiude, la difende, la annuncia. Un gioiello elegante e dall’aspetto antico, il cui significato si legge con gli occhi; la sua forma richiama un fiore di montagna, carnoso, spinoso e colorato, le gemme che variano sono i colori delle fioriture degli altipiani e di quelle alte quote. 

Nelle sue varie versioni risplendono il blu del cardo selvatico nello zaffiro, il viola del croco nell’ametista, il giallo dell’adonis vernalis nel citrino, il bianco della saxigrafa italica nel diamante e nella perla. Oltre a richiamare il fiore, la sua forma è anche un merletto a tombolo tipico aquilano, delicato e sottile, e la versione completamente bianca è quella di un fiocco di neve, leggero e unico.

Il pendente posto in basso è un gomitolo di lana, da cui tutto è iniziato, in alto la corona dei signori, dai Normanni ai Piccolomini, dai Medici ai Borboni, stirpi di dominatori che si sono succeduti nel tempo.

Il nome “Cherubino” ricorda i quattro evangelisti, Papa Celestino V, i pellegrini e i cavalieri medievali, le reliquie che tornavano dalla terra Santa, l’Arca dell’Alleanza, e così via; nell’aquilano medievale il nome significa custode, propizio, prezioso. Per i Verna il suo significato coniuga la loro passione per l’Abruzzo dei mestieri con quella della natura.

Il museo a Calascio ci introduce nel mondo del gioiello attraverso le sue cinque sale: la sala degli ornamenti, le sale degli amuleti, quella del Cherubino e degli abiti tradizionali e il laboratorio orafo, una vera fucina del 1600, dove i visitatori osservano Giampiero e Fabio realizzare gioielli come due artigiani di un tempo. 

Nella prima sala ci accolgono gioielli tradizionali abruzzesi in un percorso temporale che va dal 1500 al 1800 e, a rendere più ricca la ricostruzione del mondo culturale abruzzese, la seconda e terza sala ce ne presentano i principali amuleti. Sorprende la varietà delle credenze, dei significati, dei materiali, delle forme, dei colori. Nella quarta sala abiti tradizionali e il Cherubino.

Info www.vernagioielli.it 

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