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Il mulino ritrovato

Il mulino ritrovato

Testo di Lucrezia Sciore foto di Tito Iafolla

Villalago è un villaggio nella valle del Sagittario, e si trova sulle pendici del Monte Argoneta all’altezza di 950 metri s.l.m Le sue origini si collocano tra l’XI ed il XV secolo in seguito all’edificazione del Monastero di S.Pietro in Lago, fondato tra il 1001 ed il 1002 dal folignate San Domenico Abate, sollecitato dal Conte Odorisio di Valva. Il monastero fu donato all’Abbazia di Montecassino nel 1067 e apparteneva a Villalago la potente struttura benedettina che ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo della civiltà e l’economia della zona. Molti furono i coloni trasferiti in questo luogo ricco di boschi, pascoli, terreni coltivabili e, soprattutto, di acqua, una risorsa essenziale per la vita e le attività umane. La coltura del territorio era cerealicola e l’esigenza della costruzione di un mulino fu conseguente oltre che necessaria. Oltre al mulino si costruì una “gualchiera”, antica macchina medioevale che serviva per l’infeltrimento dei panni di lana sì da renderli impermeabili.

Il mulino è stato posto sulle pendici del Monte Argoneta, dove scorre il potente fiume Sagittario, La data della sua costruzione è controversa: alcuni la collocano nel XIII secolo, altri la vogliono nel XV e nel XVII, ma, alla luce di quanto documentato da un’alienazione fatta dal Monastero ad un privato, quella più attendibile sarebbe precedente il XIII secolo, anche perché nella Valle del Sagittario in quell’epoca, nella vicina Anversa, altri mulini benedettini erano sorti. Villalago può vantare anche altre attrazioni come l’Eremo di San Domenico, la torre longobarda, il museo degli antichi mestieri, il centro storico ed i resti del monastero. Inoltre, i due laghi di San Domenico e Pio appartengono ad una riserva naturale regionale.

L’articolo completo è stato pubblicato sulla rivista D’Abruzzo inverno 2016 n. 116
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