Descrizione
Nuova edizione
Gli autori nel libro esaminano il periodo tra Cinquecento e Settecento in Abruzzo per ricostruire il mondo magico popolato da streghe e maghi. L’attento esame di archivi storici diocesani attraverso lo studio di processi per stregoneria e magia, celebrati davanti a tribunali vescovili della Regione, ha permesso una ricostruzione del mondo magico abruzzese nelle sue manifestazioni più varie. In Abruzzo non operarono i tribunali inquisitoriali. Furono pertanto i vescovi ad intervenire nei confronti delle stregonerie, delle magherie, dei sortilegi e così via, spesso agendo in modo autonomo, ma a volte, nei casi più delicati, sotto la direzione della Congregazione romana del S. Uffizio. Questo libro costituisce il primo tentativo di descrizione delle “superstizioni” abruzzesi, partendo dagli atti dei processi celebrati contro i “colpevoli” di tali “delitti” tra Cinquecento e Settecento.