Descrizione
Il libro tradotto e pubblicato cento anni dopo l’edizione stampata privatamente a New York nel 1919 chiude le celebrazioni della Grande Guerra con un racconto breve ma intenso che permette di affrontare le grandi contraddizioni di una tragedia che cambiò il mondo. L’entrata in guerra dell’Italia con una superficiale impreparazione, una conduzione militare scriteriata, la disfatta di Caporetto, la giustizia militare, i tribunali speciali, il confronto tra interventisti, neutralisti e pacifisti.
Claudio Graziani, un capitano degli Arditi, pluridecorato, rifiuta di compiere una operazione militare suicida e verrà fucilato. Parte della vicenda si svolge in Carnia, teatro della guerra bianca, e luogo di fucilazioni di alpini per cui è in corso da anni una battaglia per la restituzione dell’onore a vittime innocenti.
Una lettura di scottante attualità.