Percorsi di arte e musica nella scuola dell’infanzia S. Giusta di Lanciano di Anna Lisa Di Giacinto

da | Dic 20, 2024 | Arte, In evidenza | 0 commenti

È stata una coincidenza fortunata che nella mia scuola si incontrassero insegnanti con la stessa passione per la musica. Stesse competenze, stesso talento che ci facesse andare avanti con la ferma convinzione che comunicare attraverso il linguaggio della musica fosse una marcia in più, un’aggiunta considerevole di sensibilità per le bambine e i bambini che frequentano il nostro plesso. È la Scuola dell’infanzia Santa Giusta di Lanciano, appartenente all’Istituto Comprensivo Don Milani (Dirigente Scolastico Dott.ssa Barbara Gaspari), una piccola realtà a dimensione familiare, circondata da un grande giardino, spesso teatro delle nostre rappresentazioni, non solo musicali… La consapevolezza di quanto sia importante apprendere un alfabeto di tipo musicale, ci ha fatto riflettere su quanto è necessario investire nei linguaggi non verbali: il corpo in primis, che è lo strumento principale per apprendere e relazionarsi; la drammatizzazione che traduce il mondo emotivo del bambino; l’Arte visiva che ripercorre la storia dell’uomo attraverso le tracce di bellezza che ha impresso e lasciato in eredità a noi.
È iniziato così, più di dieci anni fa, il nostro cammino, che ci ha portato a caratterizzare il plesso, come una scuola a indirizzo artistico-musicale! Che bello poter rispondere alle diverse intelligenze del bambino, al suo senso innato del ritmo, al piacere di godere di “spettacoli” visivi, teatrali e musicali, alla sua capacità di avere una mente elastica e divergente. Non sono solo le scuole secondarie a consentire la specializzazione in ambiti del sapere diversi, ma fin da piccoli è importante poter scegliere ciò che sentiamo affine alla nostra natura e sicuramente le arti contribuiscono a farci scoprire inclinazioni e propensioni.
Ci ha accompagnato la musica di Pierino e il lupo di Prokofiev, con la quale abbiamo scoperto che possiamo esprimerci attraverso i suoni, non per forza abbiamo bisogno delle parole (“Maestra guardiamo il cartone dove non ci sono le parole, per dirti le parole c’è la musica”), e che ogni strumento musicale riesce con il suo timbro a caratterizzare un personaggio: il fagotto burbero come il nonno, il flauto canterino come l’uccellino, il clarinetto sornione come il gatto con il suo passo felpato, il timbro nasale dell’oboe per il verso dell’anatra…


E poi ancora, i Quadri di un’esposizione del compositore Musorgskij, dedicati all’amico pittore Hartmann, hanno dipinto scene e schizzi scenografici con la musica, con diversi ambienti e protagonisti che abbiamo adottato in diversi periodi dell’anno. Musica suggestiva, che fa immaginare, arricchisce il nostro mondo interiore. Il “Balletto dei pulcini nei loro gusci” in prossimità delle feste pasquali; “Il vecchio castello” arroccato pieno di fantasmi, lo “Gnomo” beffardo e maligno, “La capanna con le zampe di gallina” abitata dalla Baba-Yaga, strega protagonista di tante fiabe popolari russe ad Halloween, per contestualizzare esperienze di paura consentendo ai bambini di guardarla fuori da se stessi e sentirsi un po’ più forti, non dominati da essa.
La Primavera da Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi ci ha spalancato le porte della stagione più dolce e fresca dell’anno, con gli zeffiretti e gli uccellini che cantano.  Il “Volo del calabrone” di Rimskij-Korsakov ci ha trasportato nella stagione estiva. Anche l’opera lirica con il Falstaff di Giuseppe Verdi ci ha avvicinati al grande apparato di luci, costumi, scenografie, dove il cantante è un attore che recita melodrammaticamente la sua parte. Musica grandiosa che segue l’avvicendarsi dei fatti esteriori e degli stati d’animo, dipinge con un tratto i sentimenti dei protagonisti.
Entriamo nella stanza dell’Arte, prendiamo i volumi che ci raccontano la vita e l’opera dei grandi maestri… A scuola abbiamo un’infinita serie di libri d’arte illustrati per bambini.

Ci ha guidati Monet con la sua arte luminosa, abbiamo dipinto le sue opere facendoci condurre dalla sua mano e poi appeso i nostri quadri tra i rami degli alberi del nostro giardino, per renderlo ancora più bello in questo connubio maestoso tra arte e natura. Ci ha condotti Van Gogh, lungo il sentiero dell’arte e della vita, indossando le sue scarpe polverose piene di sapienza. Con lui abbiamo camminato imparando il tormento dei sentimenti e delle emozioni e a professare il valore dell’amore, il cui desiderio su tutti sovrasta (“Non vivrò senza amore” dice e in questo si è manifesta tutta la sua generosità di uomo e di artista).  Matisse con le figure fluttuanti dei papiers découpés degli ultimi anni, la sua gioia del colore , 1952-53 e poi i futuristi con le linee della velocità, il turbinio del movimento, la vita che è continua trasformazione… Gli omini di Haring, dinamici, i “Giochi di una volta” di Bruegel, usciti dal quadro, entrati a far parte delle nostre attività ludiche quotidiane. I quadri viventi con il progetto Alimentazione in collaborazione con il Fai: le bambine trasformate nelle venditrici di arance (dall’opera omonima di E. Serra Auqué), i bambini con il basco e la camicia nera nel “Ragazzo con le mele” del maestro del Novecento italiano Achille Funi. L’elenco potrebbe continuare descrivendo altri innumerevoli esempi. Con l’arte abbiamo trattato tematiche fondamentali, che sono gli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU: Parità di genere, Benessere, Pace giustizia e istituzioni solide, Istruzione di qualità… preparando bambine e bambini ad essere cittadini consapevoli.

Per il futuro vorremmo che i  bambini continuino ad avere la possibilità di esperire la musica colta, di qualità e l’Arte (pittura e scultura, paesaggi e natura). “Il disinteresse per l’arte limita l’essere umano” (Maria Lai), lo fa rimanere chiuso nei confini angusti delle proprie abitudini mentali. Invece l’arte sfonda gli steccati, apre gli orizzonti. Essa è la stella polare che guida e orienta la nostra vita verso percorsi inediti, inesplorati, in un mondo mutevole, e noi in mezzo ad esso cangianti. Un mondo gentile, dove regna la Musica, regina dei suoni e dei sentimenti nobili. L’arte è inclusiva, abbraccia e raggiunge il cuore e la mente di tutti, senza distinzioni.

 

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