In ricordo di Franco Summa, il Maestro dell’Arte Urbana

da | Gen 23, 2023 | Arte, In evidenza | 0 commenti

Il 25 gennaio 2020, tre anni fa, moriva Franco Summa, un uomo e un artista cui Pescara e l’Abruzzo devono moltissimo. Franco Summa è stato un artista di levatura internazionale, un appassionato e amatissimo docente (fece parte di quella leva di straordinari artisti chiamati da Misticoni a costituire il corpo insegnante del Liceo Artistico di Pescara, all’epoca uno dei migliori d’Italia), un maestro incontrastato del colore e massimo esponente dell’Arte Urbana, che lui stesso aveva contribuito a teorizzare e praticare, come forma concreta di impegno dell’arte nel sociale.

A tre anni dalla sua scomparsa resta l’eredità di un artista che ha sempre basato il proprio impegno soprattutto nel creare interventi e opere d’arte pensate per gli spazi urbani, pubblici, collettivi, liberamente condivisi e aperti a tutti, anziché opere che attraverso le gallerie ed il mercato dell’arte fossero destinate ad adornare le abitazioni private di pochi, ricchi collezionisti. Un distinguo fondamentale, basato sulla convinzione che la fruizione dell’arte, del bello, non debba essere un privilegio di pochi, ma un diritto di tutti. Una scelta impegnativa, sostanziale, realmente democratica nel senso letterale del termine, che chi fa paga sulla propria pelle perché significa raggiungere il successo senza passare per le opportunità (e i condizionamenti) del mercato, glissando i salotti bene, i mercanti e tutto il mondo patinato ad essi collegati.

Franco Summa è stato un artista intransigente, delicato nei sentimenti quanto fortissimo nel suo linguaggio artistico, dotato di una sensibilità straordinaria per il colore (facendo di esso un uso emozionale, primordiale) e per questo amato, ricordato e riconosciuto immediatamente da tutti. La sua arte, perfettamente contemporanea e anzi d’avanguardia, ha infatti saputo farsi capire e parlare al cuore e agli occhi di tutti, proprio per la intuitività dei suoi concetti, la purezza e la semplicità delle sue forme, la limpidezza smagliante dei suoi colori, la sua capacità di generare immagini mentali di grande potenza non solo concettuale ma anche emotiva.

Tutti ricordano ad esempio la sua straordinaria “Porta del Mare”, che realizzò nel 1993 e che ci auguriamo possa tornare ad essere, stabilmente, un patrimonio e una icona della città di Pescara. A tre anni dalla sua scomparsa, tante sono le iniziative e le realizzazioni postume che si sono già succedute, a testimoniare la potenza e la vitalità del suo lascito artistico: dalla Piazza Caduti del Mare con la Torre dei Venti, a Pescara, alle già molte splendide “Fanciulle” che adornano città e paesi con la loro gioiosa e tornita femminilità (dalla prima di Borgo Tufi, a quelle di Pescara, Giulianova, Gessopalena, Spoltore, e alle altre che sono in arrivo…); dalla grande, importantissima Mostra che proprio in queste settimane gli sta tributando il MAXXI a L’Aquila (con ben tre sedi espositive: il MAXXI L’Aquila, la Fondazione De Marchis e i grandissimi ambienti del Palazzo dell’Emiciclo, che già ospitano stabilmente la sua monumentale vetrata policroma) alla riproposizione a brevissimo a Milano, in una cornice artistica di grande rilievo, della sua straordinaria Performance del 1975 “Sentirsi un arcobaleno addosso”.

L’eredità artistica e culturale di Franco Summa è custodita e valorizzata innanzitutto dalla sua splendida casa d’artista, immediatamente riconosciuta e vincolata come tale dal Ministero Beni Culturali grazie alla Soprintendenza di Chieti-Pescara, appena all’indomani dalla morte dell’artista; ma ancor più dalla Fondazione creata da Franco Summa stesso è nella quale ha voluto Ottorino La Rocca come Presidente, e Lucio Zazzara, Giovanni Tavano, Giuseppe Pace, Cinzia Giovannetti e Mauro Summa.

La Fondazione Summa opera incessantemente per la promozione e la circolazione espositiva del suo lascito artistico e culturale.

Tutte le info su www.fondazionesumma.org

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