La diocesi di Trivento

da | Gen 25, 2018 | Paesi e città | 0 commenti

Arroccata su un’alta collina, Trivento svetta nel cielo a dominare, con un balzo di 400 metri, il medio corso del Trigno che, in quel tratto, segna i confini tra le Regioni sorelle; e sebbene più di 50 anni orsono Abruzzo e Molise ebbero a separarsi, l’unità delle terre che su quelle due rive si fronteggiano, continua immutata sotto le insegne di una sola Diocesi.

L’origine di questa sede vescovile  –insignis et antiqua– è tuttavia ancor oggi argomento  di vivace dibattito, con una “forcella” -non certo stretta-  che va dalla fine del I secolo sino al X.

Quale che sia la tesi degna di maggior credito, è però fuor di dubbio che la circoscrizione diocesana ebbe sempre ad estendersi su un territorio assai vasto e che, oggi, comprende  40 comuni, dei quali: 19 in provincia di Isernia, 12 in provincia di Campobasso e 9 in provincia di Chieti; sino al 1977, inoltre, essa comprendeva altresì i comuni di Castel di Sangro e di Alfedena, in provincia dell’Aquila, sulla riva destra del Sangro.

In questa area, segnata da un pesante spopolamento, insistono 98 parrocchie cariche di fede, di storia e di arte ma che contano solo poco più di 50.000 anime! La crisi demografica di questa zona interna dell’Appennino centromeridionale, ha fatto recentemente temere per la soppressione e lo smembramento della Diocesi: provvedimento che avrebbe sottratto, ad una comunità unita e già provata dall’isolamento, uno dei suoi più pregnanti motivi identitari.

Oggi, fortunatamente, il pericolo può dirsi scampato. Infatti, grazie anche all’intelligente, paziente e tenace opera del suo vescovo, l’abruzzese Mons. Domenico Angelo Scotti -solamente da pochissimo “emerito”- la Diocesis Triventina continuerà a condurre il suo popolo: un risultato sigillato dalla recentissima nomina del nuovo Pastore, il molisano Mons. Claudio Palumbo.
Visitando l’antico borgo di Trivento si può scendere nella Cripta paleocristiana di san Casto e scoprire un autentico scrigno d’arte prezioso e ricco, ad un tempo, di reperti sanniti, romani e bizantini.
L’itinerario alla scoperta di questo territorio prosegue poi con la visita ai paesi di Celenza sul Trigno e Pietracupa.

L’articolo completo è stato pubblicato sulla rivista D’Abruzzo n. 119 autunno 2017
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