Il Tango in Abruzzo: cultura, arte, territorio, radici

da | Lug 16, 2025 | In evidenza, Società | 0 commenti

In Abruzzo il tango non è soltanto una danza, ma diventa un ponte tra continenti, un’esperienza culturale profonda, un rito collettivo che rende omaggio alla bellezza dei luoghi della regione. Spesso gli eventi sono organizzati da associazioni locali o vere e proprie comunità di ballerini appassionati che, con competenza e passione, hanno costruito una scena tanguera capace di unire qualità artistica, apertura internazionale e amore per il territorio. Il mondo tanguero abruzzese si conferma una realtà vitale e creativa, in costante dialogo con il paesaggio, le arti e la storia. Ma è soprattutto in estate che il tango all’aperto, trova la sua massima espressione e le milonghe sono organizzate in contesti di grande suggestione: castelli, borghi antichi, paesaggi rurali, dove la musica argentina trova nuova vita, intrecciandosi con mura medievali, pietre millenarie e atmosfere senza tempo. Ogni evento diventa un rito e un’occasione unica per vivere il territorio attraverso il corpo, la musica e la memoria. Un esempio virtuoso è il gruppo VivArt che si è distinto in particolare per l’organizzazione di eventi di tango abbinati ad esposizioni artistiche in luoghi storici dell’Abruzzo, coniugando arte e danza. Lo scorso anno ha proposto uno street tango nell’Orto Santoleri a Guardiagrele in occasione dell’evento Musica dal vino organizzato da Antidotes e una milonga nell’ex Convento delle Clarisse a Caramanico  mentre quest’anno ha incantato il pubblico il 30 maggio con la Milonga Belle Epoque nelle eleganti sale  del Palazzo De Sanctis Ricciardone a Chieti.

Ma tra gli eventi più suggestivi di Vivart, dell’estate tanguera in corso, c’è senza dubbio quello del 12 luglio scorso: la Milonga dei Bizantini, organizzata nel centro storico di Crecchio, ai piedi del maestoso Castello Ducale De Riseis-D’Aragona che ospita il Museo dell’Abruzzo Bizantino e Altomedievale. In collaborazione con l’Associazione Calesita Tango e grazie alla proficua collaborazione dell’Amministrazione comunale, Crecchio per una sera  è diventata una piccola capitale del tango con circa 150 ballerini provenienti da tutta la regione e anche da fuori Abruzzo. Una serata estiva sotto le stelle, capace di trasportare i partecipanti in un’atmosfera sospesa, dove il passato e il presente si sono incontrati nell’abbraccio del tango.

All’insegna della riscoperta delle radici si colloca invece l’evento del prossimo 26 luglio 2025, nel borgo di Archi (CH) che ospiterà il Pichuco Festival, un’intera giornata dedicata alla figura leggendaria di Aníbal Troilo, noto come “Pichuco”, maestro del bandoneón e anima del tango argentino del Novecento di origini archesi. Il festival, che coincide con il 50° anniversario della scomparsa dell’artista, intende celebrarne l’eredità musicale e il legame affettivo con l’Italia. È organizzato dall’associazione di promozione sociale “Pichuco and friends” e patrocinato dal Cram Consiglio regionale abruzzesi nel mondo e dal Comune di Archi,  unirà musica, memoria e identità. La manifestazione si aprirà con una tavola rotonda sul mito e le origini di Troilo, con la partecipazione di studiosi, musicisti e del nipote Francisco Alejandro Torné, membro dell’Academia Nacional del Tango di Buenos Aires e proseguirà con il concerto dell’orchestra “Simone Marini y La Gran Tango” accompagnato dalla voce dell’argentino Martín Piñol. cantante nato a Santa Isabel (Santa Fe), in Argentina, dove ha creato la sua prima orchestra “La 2×4 Rosarina”, con la quale è stato in tournée in quasi tutta Europa è definito “artista illustre di Rosario” e si è esibito con “La Juan D’Arienzo”, una delle orchestre di tango argentino più importanti a livello mondiale, e con l'”Orquestra tipyca De Angelis”. Non mancheranno performance di maestri tangueri, una mostra fotografica e, naturalmente, una grande milonga serale con il tj Danilo Caravaggio. Ad accompagnare la serata: degustazioni di piatti argentini e locali per creare un ponte gastronomico tra l’Abruzzo e l’Argentina.

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