Testo e foto di Maurizio D’Antonio
A motivo dell’evento sismico del 2009, il corpo di san Bernardino è stato custodito per circa 5 anni nella chiesa di legno del S. Bernardino in piazza d’Armi, in attesa che la basilica a lui dedicata, costruita nella seconda metà del Quattrocento nel centro storico dell’Aquila, venisse riparata.
Ultimati i lavori di consolidamento e restauro strutturale, il corpo del santo è stato ricondotto il 20 maggio 2015 nella basilica, dove per due anni è stato esposto nella cappella radiale dedicata a San Giacomo della Marca. Il 20 maggio 2017, in occasione delle celebrazioni religiose della ricorrenza della morte, il corpo del santo è stato riportato nella cappella monumentale a lui dedicata, dove riposava dal 1472.
È stato deposto, per la venerazione dei fedeli, di fronte al prezioso mausoleo rinascimentale di Silvestro Aquilano, in attesa di essere ricollocato all’interno dello stesso. L’evento religioso ha costituito una delle tappe dell’articolato percorso di consolidamento e restauro della basilica, conseguente ai danni del terremoto dell’aprile del 2009, che ha visto due complessi interventi, relativi, il primo, alla riparazione del danno e al consolidamento della cupola e, il secondo, alla riparazione del danno e al consolidamento di tutto il corpo dell’edificio chiesastico, campanile compreso. Attualmente è in via di esecuzione, con l’ausilio di un numeroso e valido gruppo di restauratori, il terzo intervento concernente il restauro di tutti gli apparati decorativi della chiesa, delle numerose cappelle e delle molte pregevoli opere d’arte in esse custodite fino al 2009 e realizzate da artisti famosi come Silvestro dell’Aquila, Aert Mytens, Andrea della Robbia, Pompeo Cesura.