Un settore che non è solo economia, ma espressione autentica di valori sociali, ambientali e territoriali. È questo il messaggio che accompagna l’edizione numero 63 della Fiera Nazionale dell’Agricoltura, aperta oggi, 11 aprile, al Polo Fieristico d’Abruzzo a Lanciano e in programma fino a domenica.
Alla cerimonia inaugurale, accanto alla presidente di Lancianofiera, Ombretta Mercurio, presenti anche il sindaco di Lanciano Filippo Paolini, il vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore all’Agricoltura Emanuele Imprudente, il presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri, il presidente della Regione Marco Marsilio e il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura Luigi D’Eramo. Hanno preso parte anche il senatore Etelwardo Sigismondi, i deputati Guerino Testa e Nazario Pagano, il prefetto di Chieti Gaetano Cupello, il vescovo di Lanciano-Ortona, Mons. Emidio Cipollone, insieme a rappresentanti delle forze dell’ordine, delle istituzioni locali e delle associazioni agricole.
«Da oltre sessant’anni, questa Fiera rappresenta un punto d’incontro tra il mondo agricolo e la comunità. È qui che la cultura contadina si proietta verso il futuro, dove tradizione e innovazione si fondono – ha dichiarato la presidente Mercurio – Oggi più che mai, l’agricoltura è chiamata a rinnovarsi attraverso tecnologie sostenibili, digitalizzazione, nuove pratiche e strumenti capaci di garantire qualità, produttività e rispetto per l’ambiente».
Nei 30.000 metri quadrati di esposizione, di cui 8.500 coperti su tre padiglioni, sono presenti oltre 250 espositori e 500 referenze, con aziende provenienti da tutta Italia – tra cui Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Piemonte e Puglia – accanto a realtà locali e imprese agroalimentari che valorizzano le tipicità del territorio. Particolare attenzione è stata dedicata alla zootecnia applicata alla cosmesi, ambito in cui alcune aziende si stanno distinguendo con proposte innovative. Riorganizzati gli spazi esterni e il Padiglione 3, che oltre all’inaugurazione ha ospitato vari eventi culturali e divulgativi. Tra questi, la presentazione del libro “Una lunga storia tutta bianca” di Giacomo Di Giustino, dedicato alla civiltà pastorale abruzzese, organizzata dall’Archeoclub Lanciano con l’intervento di Umberto Nasuti.
Grande interesse anche per il laboratorio esperienziale “Euforie inconsce. Il vino come non l’ha mai pensato il tuo cervello”, promosso da Citra Vini e dal Consorzio di Tutela, con la partecipazione del presidente dei vignaioli abruzzesi Alessandro Nicodemi, del marketing manager Giuseppe Colantonio, del consigliere Bruno De Felice e del sommelier Pierluigi Aielli.
Di rilievo anche l’incontro organizzato da Anbi Abruzzo sul tema della gestione idrica: “Climate Change. L’impegno dei Consorzi di Bonifica d’Abruzzo per la sicurezza idrogeologica e la disponibilità d’acqua”.
A chiudere il ciclo di incontri, il panel Coldiretti Chieti dedicato a “Cambiamenti climatici e agricoltura di precisione”, che ha evidenziato l’importanza delle tecnologie e delle strategie innovative per affrontare le sfide ambientali.
Domani, a margine del convegno Salvaguardia del territorio ed ecienza energetica: le nuove frontiere dell’agrivoltaico si terrà la presentazione libro Le agricolture e i cibi del futuro di Paolo Ranalli, dedicato all’evoluzione delle nostre abitudini alimentari nei prossimi anni e alle innovazioni tecnologiche in agricoltura. Dall’agricoltura verticale ai sistemi idroponici, fino all’intelligenza artificiale e alla biotecnologia che offrono soluzioni promettenti per ottimizzare le risorse e migliorare la resa agricola.
Il 13 aprile alle ore 12:30 si terrà la presentazione del libro Abitare il tempo in Abruzzo. Sguardi sulle case in terra cruda di Tiziana Francavilla, in collaborazione con il CedTerra, presente in fiera con laboratori dedicati alla scoperta e alla conoscenza del patrimonio delle case in terra. Nel libro il racconto per immagini di un patrimonio architettonico unico e fragile, la cui storia è inestricabilmente legata alla vita rurale della regione. Queste abitazioni, costruite con materiali locali come l’argilla, la paglia e il legno, incarnano secoli di adattamento umano al territorio e testimoniano l’abilità dei costruttori nell’armonizzare i bisogni dell’uomo con la natura e le sue risorse limitate. Oltre ad essere un simbolo di sostenibilità ante litteram, le case di terra rappresentano una forma di architettura vernacolare che racconta il passato contadino dell’Abruzzo e, allo stesso tempo, offre spunti per un futuro più sostenibile.
Agricoltura tra innovazione e tradizione: al via a Lanciano la 63ª Fiera Nazionale dell’Agricoltura
